Mindful Eating – Mangiare Consapevole

Mindful Eating – Mangiare Consapevole

Mindful Eating – Mangiare Consapevole 1800 1013 Fisiolistica 2000

I consigli della nostra biologa nutrizionista

Vi propongo qui una strategia, il mindful eating, al fine di aderire ad uno schema dietetico prescritto al fine di ottenere il successo terapeutico. Per cominciare, una citazione:

Il saggio, quando cammina, cammina e basta; e quando il saggio riposa, riposa e basta.

Per estensione, se mangiamo, dovremmo mangiare e basta senza pensare ai problemi e neanche a ciò che di bello ci è capitato. Mangiamo lentamente, al fine di far percepire a tutti gli organi coinvolti nella digestione, compreso il cervello, ciò e quanto abbiamo mangiato.

Tanto quanto non è utile mangiare di fretta, è necessario fare la spesa con calma per decidere quello che si vuole mangiare e cercare quello che occorre per preparare il pasto. Andare a fare la spesa con una lista della spesa, senza fretta e con lo stomaco pieno, ci impedirà di fare scelte frettolose e controproducenti per un’alimentazione sana e controllata. Altrettanto importante è acquistare consapevolmente, attraverso la lettura delle etichette.

È importante sapere cosa contiene il cibo che andremo a mangiare, da dove proviene, come è stato prodotto e da cosa è composto. Consumare alimenti di stagione, sapere da dove provengono per conoscerne il viaggio che hanno percorso, darà anche un valore etico a ciò che assumiamo. Con questa consapevolezza conosceremo la provenienza di quello che mangiamo. Un pane, per esempio, è frutto del lavoro nei campi di grano, del mugnaio, del fornaio. Inoltre, quel grano, in quel campo, ha bisogno di nuvole e sole. Quindi nel pezzo di pane ci sono il lavoro di tante persone ma c’è anche la natura, che ha fatto il suo corso.

Tutto questo è Mindful Eating.

Chi pratica la Mindful Eating ricava un tempo sufficiente per consumare il pasto. Si rispetta una regolarità temporale per evitare di giungere poi a tavola con eccessiva fame che non aiuta la pratica. Ascoltare i segnali del tuo corpo percependo da dove ci proviene la sensazione di fame, il desiderio del cibo e cercare di comprendere se si provano sensazioni fisiologiche o risposte emotive. È importante riconosce i segnali che ci invia il corpo, per riuscire a gestire le risposte da dare in modo che non siano automatiche ed emotive.

L’atto di mangiare ci consente di prenderci cura delle nostre emozioni con consapevolezza, comprensione compassionevole e accettazione quando occorre. Quando si mangia, sia la mente che lo stomaco dovranno essere liberi da ansia e tensione. Quando porti del cibo alla bocca attiva tutti i tuoi sensi, osservane i colori, apprezzane i profumi e scopri la sensazione tattile che suscita al tuo palato e scoprine il gusto. Questo servirà a rallentare il tempo di assunzione del cibo e mangiare in un modo più rilassante e piacevole.

Finito di mangiare è importante porre l’attenzione su come si sente il tuo corpo dopo il pasto ed è bene percepire il senso di sazietà o se permane in noi la sensazione di fame. In ultimo portare l’attenzione sulle emozioni che si stanno provando. Anche nelle ore successive è importante ricordare cosa si è mangiato, se si prova stanchezza o se ci sentiamo in una condizione di coerenza tra l’energia assunta e quella spesa.

Dai segnali che ci arrivano è importante cercare un collegamento con i cibi assunti e le combinazioni tra loro. Questo ci permetterà di aumentare la consapevolezza a tal riguardo e potrà migliorare ed ottimizzare il nostro rapporto con il cibo e scoprire quali cibi sono più performanti per il nostro corpo e quali disfunzionali.

Per concludere scriverò di seguito la famosa pratica dell’uva passa di Mindful Eating così come è stata descritta da Williams, Teasdale, Segal e Kabat-Zinn nel loro libro Ritrovare la serenità, edito nel 2010.

 

Esercizio dell’uva passa

L’esercizio dell’uva passa è particolarmente consigliato per coloro che vogliono iniziare a praticare la meditazione, ma sentono che non riescono a rilassarsi facilmente. È anche utile per calmare la mente e le emozioni nei momenti difficili. Questa pratica è particolarmente indicata per coloro che non hanno molta esperienza con la meditazione. Aiuta a familiarizzare con essa e si consiglia di eseguirla non solo per migliorare la nostra relazione con il cibo ma anche quando ci si sente molto sconfortati e stressati.

1 – Tenere in mano

Per prima cosa prendete un acino di uva passa e tenetelo sul palmo della mano o tra pollice e indice. Concentrandovi su di esso, immaginate di essere appena arrivati da Marte e di non aver mai visto un oggetto come questo nella vostra vita.

2 – Vedere

Datevi il tempo di vederlo veramente; osservate l’acino d’uva passa con cura e con piena attenzione. Lasciate che i vostri occhi ne esplorino ogni parte, esaminando i punti in cui risplende la luce, gli incavi più scuri, le pieghe e le grinze e qualsiasi asimmetria o caratteristica unica.

3 – Toccare

Rivoltate l’acino d’uva passa tra le dita, esplorandone la consistenza, magari a occhi chiusi, se ciò acuisce il vostro senso del tatto.

4 – Annusare

Tenendo l’acino d’uva passa sotto il naso, a ogni inspirazione inalate qualsiasi odore, aroma o fragranza che ne scaturisca, notando se nel frattempo avviene qualcosa di interessante nella vostra bocca e nel vostro stomaco.

5 – Mettere in bocca

Ora avvicinate lentamente l’acino d’uva passa alle labbra, notando come la mano e il braccio sappiano esattamente come e dove collocarlo. Posatelo delicatamente in bocca, senza masticare, notando innanzitutto come ci è arrivato. Esplorate per qualche momento l’acino d’uva passa con la lingua e le sensazioni che suscita in voi.

6 – Assaporare

Quando siete pronti, preparatevi a masticare l’acino d’uva passa, notando come e dove deve collocarsi per la masticazione. Poi, molto consapevolmente, date un morso o due e notate che cosa succede subito dopo, facendo esperienza delle eventuali ondate di gusto che emana mentre continuate a masticarlo. Senza ancora ingoiarlo, notate le semplici sensazioni generate nella vostra bocca dal gusto e dalla consistenza dell’acino d’uva passa e come esse possano cambiare nel tempo, momento per momento, oltre a prendere nota di eventuali cambiamenti nell’oggetto stesso.

7 – Ingoiare

Quando vi sentite pronti a ingoiare l’acino d’uva passa, vedete se prima di tutto riuscite a percepire l’intenzione di ingoiare mentre essa emerge, in modo da sperimentare consciamente anche tale intenzione, prima di procedere.

8 – Seguire le sensazioni

Infine, vedete se riuscite a sentire ciò che rimane dell’uva passa mentre scende nello stomaco e a percepire le sensazioni del corpo nel suo complesso, al termine di questo esercizio di consapevolezza nel mangiare.